Nicola Boccarossa suona la carica: “Puntiamo alla salvezza, ma sono molto ambizioso”
“Il ritorno a Pesaro è una scelta di cuore”. Nicola Boccarossa pesarese doc, chiarisce subito il motivo del suo rientro alla Pagano & Ascolillo Pesaro Rugby, seppur fresco della vittoria della serie A con il Colorno con cui ha giocato gli ultimi 5 anni dopo uno di Accademia federale. E quando parla di cuore non si riferisce alla sua Gaia che da anni lo segue dagli spalti “che anzi mi diceva di giocarmi il Top 12 che mi ero guadagnato”, ma pensa “alla società che mi ha cresciuto, una maglia a cui pensavo da tempo. Inoltre di rugby a questi livelli non si vive e tornando a Pesaro ho aperto la mia attività di elettrostimolazione ‘Bodytech’, che fa miracoli contro il mal di schiena. Meglio pensarci adesso che ho 24 anni che farlo quando ne avrò 30. E intanto posso continuare a divertirmi con il mio sport preferito”.
Che fosse un ragazzo deciso lo si era intuito sin da quando aveva conquistato con i denti la chiamata in accademia e per poi mettersi da subito in mostra in serie A. Il suo ritorno a Pesaro è da considerarsi davvero uno dei grandi colpi del mercato estivo pesarese. Lo cercavano anche altre squadre di vertice della serie A, ma ha scelto i colori giallorossi: “E’ uno stimolo davvero grande giocare per la mia città. Sarà una grande sfida con me stesso perché voglio ancora migliorare e aiutare la squadra a crescere. Ho solo 24 anni eppure sono uno dei più anziani in squadra, soprattutto fra i trequarti, e per questo sento una grande responsabilità. Senza peccare di arroganza, credo di dover essere un esempio per i più giovani e lo vivo come un grande stimolo”.
Che abbia preso a cuore il suo ruolo lo si vede dalla presenza senza macchie in allenamento, col cento per cento di presenze. Ma come è cambiato rispetto a cinque anni fa? “Sono più maturo e ho molta più esperienza nella gestione della partita e della mischia. Per un piccoletto come me serve leadership per guidare i primi otto uomini, ma mi sto trovando davvero bene con gli avanti di Pesaro. Ho trovato in Maccan il punto di riferimento in mischia e ci capiamo al volo. Abbiamo una mischia competitiva e son certo che grazie ad Allori crescerà ancora tanto tecnicamente”.
Sei un figlio d’arte, con tuo padre Marco ex pilone della Pesaro Rugby. Ricevi ancora i suoi consigli? “In realtà lo poteva fare solo quando ero in under 11 e giocavo pilone perché pero più cicciottello. Poi ho cambiato ruolo e sarebbe un po’ un paradosso se un ex pilone desse consigli a un mediano. Però alla fine di ogni partita si diverte ad evidenziare ogni mio errore e ci piace molto guardare le partite di rugby assieme e confrontarci”.
Ma la squadra ti tratta con particolare referenza data la tua recente vittoria? “Macché, è solo motivo di sfottò. In particolare Paolo Panzieri non si dimentica mai di ricordarmelo. Ci pizzichiamo di continuo, ma è il bello del sentirsi parte di una squadra”.
Con te da Colorno è tornato anche Piccioli, quanto è cresciuto in questi due anni? “Diciamo che è un giocatore che vorrei sempre in squadra con me. E’ cresciuto sia fisicamente che tecnicamente e i suoi 100 chili in mezzo al campo si sentono eccome. Fa tutte le cose semplici, ma bene, che servono ad una squadra”.
E come hai ritrovato la società? “Sicuramente è cresciuta tanto ed oggi ha uno staff tecnico davvero di livello. Nicola è un ottimo allenatore e credo che ci possa dare ancora tanto. Sta a noi seguirlo di più e cercare di crescere ancora più velocemente. Mi auguro davvero non sia il suo ultimo anno a Pesaro. Di Allori ho già detto e poi abbiamo Jacopo Terenzi come preparatore che organizza davvero bene il lavoro. Pur non avendo mezzi, spazi e attrezzature incredibili, lui è capace di farle fruttare al 120 per cento”.
Domenica alle 15.30 scenderete in campo per la prima di campionato a Cesena contro il Romagna, squadra neopromossa e il pronostico vi da favoriti. Che ne pensi? “Io sono poco scaramantico, ma molto razionale. Credo che se vinceremo la sfida mentale con noi stessi, domenica non avremo problemi. Ho dei compagni che a volte si preoccupano troppo dell’avversario, mentre devono imparare a guardare a loro stessi. Abbiamo un ottimo potenziale per fare bene e credo non avremo problemi in nessun reparto. In fondo credo che anche i nostri avversari debbano preoccuparsi un po’ dei nomi che abbiamo in squadra. Va bene che puntiamo alla salvezza, ma personalmente sono un po’ più ambizioso”.